Äl rêgol - La grammatica


Dscårret in bulgnaiṡ?

Giugno 2005, Fenalmänt la prémma gramâtica conplêta dal dialàtt bulgnai!
Żóggn dal 2005, Finalmente la prima grammatica completa del dialetto bolognese!

Daniele Vitali, Dscårret in bulgnai? Manuale e grammatica del dialetto bolognese
Tavole verbali di Roberto Serra, consulenza linguistica di Luigi Lepri
Prefazione di Luciano Giannelli, illustrazioni di Stefano Cipollari
2 CD allegati con le voci di Luigi Lepri, Roberta Montanari
e 3 canzoni di Fausto Carpani e Quinto Ferrari
pagg. XVIII + 326, Formato cm 17 x 24
 ISBN: 88-8372-250-7
Bologna : Airplane 2005
prezzo 18,50 €



 

Recensiån - Recensione
Un sît só la Gramâtica - Il sito della Grammatica

 


2003 - La gramâtica dal bulgnai l’é cunplichè magaréna, parché l’é difaränta in dimónndi pónt dal itagliàn par vî dal vilópp particolèr ch’l’à avó in tant sêcol. Nonostànt stäl dificoltè, però, l’é una gramâtica ch’la s lâsa inparèr anc da quî ch’i n én brîa nèd in dialàtt, cum l é stè dimustrè dai Cûrs ed Bulgnai urganiżè al Teâter di Alemân con la colaboraziån ed ste Sît. Al Cåurs al spiêga äl rêgol dal bulgnai pr ajutèr quî ch’i al cgnóssen bèle a scrîvrel méi, e par dèr una man a quî ch’i n al san brîa a dscår-rel e adruvèrel cum và, in manîra che al nòster dialàtt al vâga inànz e brîa indrî cum al parêva l avéss da fèr par fôrza fén a pûc ân indrî.

In pió di studént dal Cåurs, anc i linguéssta e i autûr bulgnî i an sintó bän e spass la nezesitè d una gramâtica ed bulgnai, cum al gêva Bernardino Biondelli int al sô Saggio sui dialetti gallo-italici dal 1853 ala pâgina nómmer 302

La grammatica bolognese è assai complicata, perché diversa sotto vari aspetti dall’italiano a causa del suo secolare sviluppo divergente. Malgrado queste difficoltà, però, si tratta di una grammatica imparabile anche per chi non è di madrelingua, come hanno dimostrato i Corsi di Bolognese organizzati al Teatro Alemanni con la collaborazione di questo Sito. Il Corso spiega le regole del bolognese per aiutare chi già lo conosce a scriverlo meglio, e chi non lo parla ancora a utilizzarlo a regola d’arte, in modo che il nostro dialetto vada avanti, e non indietro come sembrava fosse inevitabile fino a pochi anni fa.

Oltre agli studenti dal Corso, anche i linguisti e gli autori bolognesi hanno spesso avvertito l’esigenza di una grammatica di bolognese, come notava Bernardino Biondelli nel suo Saggio sui dialetti gallo-italici del 1853, a pagina 302

E qui ci sembra opportuno avvertire, come parecchi fra i distinti scrittori vernàcoli, mossi da pura modestia o da proprie considerazioni a noi sconosciute, volendo celare il proprio nome, assumèssero talvolta il titolo immaginàrio di Accadèmico del Tritello, ciò che potrebbe indurre per avventura il lettore nell’errònea supposizione dell’esistenza d’una speciale Accadèmia intesa a promuòvere ed ordinare gli studj relativi alla patria letteratura vernàcola. Sebbene propriamente in origine una sìmile denominazione venisse adottata da molti quasi per ischerzo, onde contrapporla all’altra comunemente assunta dagli Accadèmici della Crusca [defâti, “tridèl” in bulgnai al vôl pròpi dîr crusca, NdSB - Infatti tridèl in bolognese significa proprio “crusca”, NdSB], ciò nulladimeno un tentativo di sìmil fatta ebbe pur luogo nel principio del sècolo presente, col nòbile fine appunto di porre un freno alla crescente licenza degli scrittori vernàcoli e dei loro tipògrafi, fissando un sistema ragionato d’ortografia, e compilando un vasto Vocabolario ed una Grammàtica del dialetto bolognese, a sicura scorta dei linguisti che amàssero rivòlgervi le loro speculazioni, non che ad agevolare agli stranieri la lettura dei componimenti bolognesi.

Ne sia lode allo zelo ed all’ingegno dei distinti scrittori viventi professor Lucchesini, Camillo Minarelli, Rafaello Buriani ed altri loro colleghi, che primi rivòlsero le loro cure a quest’ùtile instituzione, e pòsero mano al lungo e penoso lavoro. Se non che, mentre questi benemèriti cultori del patrio retaggio stàvano incalzando con perserveranza i loro studj preparatorj, altro distinto filòlogo, il chiaro Claudio Ermanno Ferrari, precorse in parte ai loro sforzi ed ai loro desiderj, pubblicando nel 1821 un Vocabolario Bolognese-Italiano, al quale diede ben presto più ampio sviluppo nella seconda edizione, che pose in luce nell’anno 1835. Frattanto il professore Giovanni Battista Fabri propose un Progetto d’ortografìa bolognese, che ignoriamo se venisse generalmente adottato. Questi lavori interrùppero l’impresa dei giòvani accadèmici, i quali ben lungi dal rallentare i loro studj per le òpere novellamente apparse, avrèbbero dovuto riguardare il Ferrari ed il Fabri come proprj collaboratori, e dirìggere quindi i loro sforzi a riempire le lacune e rettificare le mende del Vocabolario del primo, ad esaminare e modificare, ove occorra, i progetto del secondo, ed a compilare con maggior agio e più copiosi materiali la Grammàtica, la quale non cessa d’èssere oggetto di desidèrio per gli studiosi.

Defâti, a scrîver la prémma gramâtica ai pruvé Carolina Coronedi Berti, come introduziån al sô vocabolèri dal 1869-1874. Pò la fó la vôlta ed Pietro Mainoldi che, dal 1950, al publiché una maravajja d un libartén ch’as ciâma Manuale dell’odierno dialetto bolognese, e l é al prémm tentatîv ed gramâtica mudêrna, una spêzie ed preparaziån al sô vocabolèri dal 1967. Pò, dal 1999 con secånnda ediziån int al 2000, ai é vgnó fòra al vocabolèri ed Gigén Lîvra e Dagnêl Vitèli, anc quall con un’introduziån ed gramâtica cûrta mo péna d infurmaziån ch’l’é stè la bè pr al Cåurs. Ed tótt sti vocaboléri a se dscårr int una pâgina apòsta ed ste Sît.

Infatti, a scrivere la prima grammatica ci provò Carolina Coronedi Berti, a mo’ di introduzione al suo dizionario del 1869-1874. Fu poi la volta di Pietro Mainoldi che, nel 1950, pubblicò un magnifico libretto intitolato Manuale dell’odierno dialetto bolognese, primo tentativo di grammatica moderna propedeutico al suo vocabolario del 1967. Successivamente, nel 1999 e con seconda edizione nel 2000, è uscito il dizionario di Luigi Lepri e Daniele Vitali, con un’introduzione grammaticale, condensata ma ricca d’informazioni, che ha fatto da base per il Corso. Di tutti questi lavori si parla in una pagina speciale del Sito.


Una tesina sul bolognese

Nel maggio 2004 ci ha contattato un simpatico universitario belga (di Melbroek, vicino a Bruxelles), Manuel Cresens, il quale chiedeva informazioni sul bulgnai per una tesina da presentare al corso di linguistica. I contatti sono andati avanti per un paio di settimane e poi, grazie al materiale presente sul sito, Manuel ha presentato con successo il proprio lavoro, che ci ha autorizzato a pubblicare. Gli abbiamo chiesto perché abbia scelto il bolognese, ed ecco la sua risposta: “Qualche mese fa stavo cercando su Internet una poesia in un dialetto... ma non ne ho trovato nessuno che mi sembrasse interessante... e ad un tratto ho trovato il Padre Nostro e l’Ave Maria nel dialetto bolognese! E c’era un site di questo dialetto... ma l’ho anche scelto perche mi piace la città! A ottobre ho anche scelto l’Emilia-Romagna per parlare di una provincia all’università... dunque it was destiny! :-)”.

Cliccate qui per leggere la tesina


Ala prémma pâgina
Và só